La scuola d'arte
Dopo qualche anno di attività della Scuola d’Arte presso la bottega del pittore piacentino Antonio Peracchi, alla fine degli anni Ottanta del Settecento la Congregazione decise di trasferire maestro e allievi presso il palazzo Gazzola.
Alla morte di Peracchi nel 1786 si tentò, invano, di cooptare il celebre pittore neoclassico piacentino Gaspare Landi, attivo a Roma. Questi preferì aiutare gli allievi del Gazzola che si trasferivano nell’Urbe per portare a termine la propria formazione grazie a borse di studio concesse dalla Congregazione.
Come insegnante di figura fu nominato quindi il parmigiano Gaspare Bandini, a seguito dell’ingerenza del duca don Ferdinando di Borbone; come insegnante di architettura e ornato fu scelto invece Giovanni Battista Ercole. All’inizio dell’Ottocento il primo allievo del Gazzola che si affermò in campo internazionale fu il miniaturista Ferdinando Quaglia, allievo di Bandini: trasferitosi a Parigi, vi ottenne il favore e la protezione della prima moglie di Napoleone, l’imperatrice Joséphine de Beauharnais, che lo nominò suo ritrattista ufficiale.
Dopo Bandini, insegnò dal 1799 al 1828 Giuseppe Girardi, raccomandato da Gaspare Landi, e quindi dal 1830 al 1839 Carlo Maria Viganoni. Sotto quest’ultimo la scuola fu organizzata secondo un’accademia vera e propria e dotata di una ricca collezione di gessi, incisioni e altro materiale didattico.
Dopo Viganoni si avvicendarono alla cattedra di figura: Lorenzo Toncini, Bernardino Pollinari, Stefano Bruzzi, Francesco Ghittoni e Umberto Concerti; mentre a quella di architettura e ornato, dopo Giovan Battista Ercole, Curotti, Pietrogiorgi, Guglielmetti e Guidotti (quest’ultimo fu maestro di Giulio Ulisse Arata, architetto della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi).
Sotto Bernardino Pollinari fu introdotto nella scuola lo studio della plastica, con risultati d’eccezione: uscirono tra fine Ottocento e primi Novecento Oreste Labò, Pier Enrico Astorri e Fedele Toscani, destinati a farsi conoscere ben al di là dei confini piacentini. Si tentarono anche altri insegnamenti ma quello che ebbe sul piano pratico più successo fu l’ornato, con Morisi, Aspetti e Capelli.
Dalla scuola di Francesco Ghittoni uscirono Luciano Ricchetti, Giacomo Bertucci e Bruno Cassinari; da quella di Umberto Concerti, Gustavo Foppiani. Alla scuola di Alfredo Soressi si formò Umberto Losi detto Cinello.
Oggi al Gazzola s’insegnano figura, ornato e prospettiva, scultura, tecniche dell’incisione e storia dell’arte.