Il palazzo, sede della Fondazione Istituto Gazzola, del Museo e della Scuola d’Arte, risale al Medioevo. Esso fu costruito forse dalla nobile famiglia piacentina dei Fontana, che a lungo ne fu proprietaria, prima di cederlo al monastero di San Sisto nella seconda metà del Seicento.
Il monastero lo vendette sua volta nel 1699 al conte Gian Angelo Gazzola, padre di Felice. Questi, dopo la sua morte, lo assegnò alla Congregazione di aristocratici piacentini scelta per amministrare i suoi beni e aiutare le fanciulle povere e i giovani di talento.
Il Palazzo presenta un ingresso principale, su via San Tommaso, e uno secondario, su via Gazzola. Varcato l’ingresso di via San Tommaso e percorso l’androne con volta a botte, si accede al cortile triportico con archi a tutto sesto sorretti da colonne in granito.
Il loggiato superiore, cui si accede percorrendo lo scalone d’onore, presenta colonne con capitelli di ordine dorico, databili al XV secolo.
Nei secoli gli interni del palazzo hanno subìto numerosi rimaneggiamenti: nel 1873 fu sopraelevata l’ala sud, che si affaccia su via Gazzola, per ricavare quattro grandi aule; nel 1903 i locali del piano nobile furono destinati al primo Museo Civico di Piacenza.
Nel 1975 le collezioni comunali di tale museo furono trasferite, insieme con le armi di proprietà del Gazzola, presso Palazzo Farnese. I locali rimasti liberi furono così adibiti ad aula di ornato, Museo Gazzola e depositi.
A testimoniare l’antico splendore degli arredi dell’edificio rimangono due porte settecentesche collocate all’interno del Museo, mentre la sala delle riunioni e la biblioteca al piano terra hanno mantenuto intatta la decorazione ottocentesca.