Presso i Musei Civici di Palazzo Farnese è esposta, in deposito, la collezione di armi antiche del conte piacentino Antonio Parma, di proprietà del Gazzola dal 1849. Si tratta di oltre quattrocento pezzi tra armi difensive e offensive, originali o frutto di rifacimenti ottocenteschi.
Tra le armi difensive, si ricordano le armature complete o parti di esse in perfetto stato di conservazione, copricapi ed elementi da cavallo risalenti soprattutto al XVI secolo. Tra le difese del capo risulta interessante per le sue forme particolari il Morione a tre fili delle Guardie farnesiane databile attorno al 1545. Spiccano alcune splendide opere di Pompeo della Cesa, tra i più ricercati e abili armaioli del XVI secolo, operante in Milano e ricercato da illustri personaggi Di Pompeo della Cesa è un’ armatura quasi completa e in perfetto stato di conservazione, databile al 1580-85.
Tra le armi di offesa sono alcune preziose armi in asta (alabarde, picche, eccetera), da taglio (soprattutto spade) e da fuoco, originarie dei secoli XVI, XVII e XVIII. Tra le armi in asta è il pregevole Falcione databile al 1586-1590 e recante lo stemma di Alessandro Farnese. Si segnala inoltre un’alabarda svizzera del XVI secolo che presenta sulla parte in ferro uno scudo con tre tulipani. Tra le armi da taglio si possono ammirare due Schiavone venete della prima metà del secolo XVII; tali spade erano in dotazione alle truppe della Dalmazia, detta anche Schiavonia, al servizio della Serenissima Repubblica di Venezia. Interessanti infine alcuni esemplari di provenienza orientale, come due Kris della Malesia e due Jambiya di probabile provenienza persiana.
In seguito alla mostra 1860: prima e dopo. Gli artisti parmensi e l’Unità d’Italia, catalogo della mostra (Parma, Palazzo Bossi Bocchi, 1 5 gennaio-27 marzo 2011), curata da Gianfranco Fiaccadori, Alessandro Malinverni e Carlo Mambriani, è tornato presso il Museo Gazzola lo spadino detto Jatagan con impugnatura in argento e agata attribuita a Benvenuto Cellini e lama ottocentesca dell’orafo francese François-Désiré Froment-Meurice. Lo spadino indiano fu donato nel 1855 al Gazzola dalla duchessa di Parma, Luisa Maria di Berry, in occasione della restituzione delle armi sequestrate per ordine del duca Carlo III tre anni prima, col pretesto dello stato d’assedio proclamato a Piacenza.